Judo Gigliotti
  Storia Sambo
 

«SAMozashita Bes Oruja» vale a dire «difesa personale senza armi» è la frase russa da cui deriva il nome SAMBO.

Il Sambo è un’arte marziale nonchè lo sport nazionale russo, anche se, per come è stato codificato e per il suo regolamento sportivo, può essere propriamente considerato la vera lotta Internazionale per antonomasia, in cui tutti i lottatori di ogni stile di combattimento possono esprimersi trovando spazio per le loro caratteristiche tecnico – tattiche.

Vista la particolare predisposizione verso le discipline da combattimento, che contraddistingue tutti i popoli delle varie regioni dell’ex Unione Sovietica, nel Sambo si riscontrano anche tutti gli stili tradizionali di quelle regioni che vantano secoli di esperienza appunto nelle discipline da combattimento (alcune delle quali praticate ora a livello folkroristico) come la lotta mongola, la lotta turkmena, la cidaoba, il kurash, lo ialish la lotta moldava etc…

Il Sambo ha un ricco bagaglio tecnico, per il combattimento ravvicinato od a distanza, con sollevamenti e proiezioni, prese dolorose, leve articolari ai gomiti, ai polsi, alle spalle, alle anche, alle ginocchia ed alle caviglie, tecniche di controllo a terra e nel  Sambo Combat anche colpi e soffocamenti.

Oltre alla tecnica, il Sambo studia la preparazione fisica, grazie a metodi moderni e collaudati.

Il Sambo è uno sport completo e formativo, praticato non solo come disciplina da combattimento agonistica, come addestramento per i giovani militari e come preparazione fisica per gli adulti, ma anche come principale metodo di educazione sportiva per i ragazzi in età scolare.

Per quest’ultimi è un eccellente allenamento che rende il corpo elastico e forte; educa alla costante ricerca di un movimento preciso ed armonico favorendo un corretto sviluppo psico-motorio.

Inoltre educa all’autodisciplina, alla collaborazione ed al rispetto per gli altri.

Contrariamente a quello che può sembrare in apparenza, non spinge un ragazzino alla competizione esasperata, ma piuttosto alla ricerca del costante miglioramento di se stesso, sviluppando anche lo spirito di adattamento.

Considerare il Sambo solo uno sport è comunque riduttivo, sarebbe meglio dire che è un vero stile di vita.

Per trovare le radici del Sambo bisogna risalire agli anni venti, quando, presso il Distretto Militare di Mosca e la Dinamo (Centro Sportivo della Polizia), esperti lottatori furono incaricati di raccogliere le tecniche migliori da tutti gli stili di combattimento conosciuti al mondo.

L’obiettivo era quello di creare lo stile di difesa personale più efficace per l’Armata Rossa e la Polizia Segreta chiamata Cheka (che poi divenne il KGB).

I tecnici più impegnati furono Vassilj OSCHEPKOV, primo autorevole esperto russo, Victor SPIRIDONOV, primo insegnante di difesa personale della Dinamo, GALKOVSKY, SAGATELIAN, RUBANCIK, SKOLINKOV, SIDOROV, tutti studiosi degli stili di combattimento tramandati (nei territori ex URSS) dai tempi di Genghis Khan sino all’era moderna.

Va inoltre ricordato che dal 1923 Anatoly KHARLAMPIEV, insieme ad Ivan Vasilievich VASILIEV, viaggiò per anni con l’intento di perfezionare la conoscenza delle arti marziali orientali ma anche degli stili di combattimento più classici, dalla lotta greco – romana e stile libero alla boxe passando anche per la scherma.

Il risultato di questi studi cambiò definitivamente il vecchio “Vsebuch” ossia il metodo di allenamento militare voluto da V. Lenin dopo la rivoluzione, nel “Sam”, poi “Samoz” ed infine “SAMBO”.

Ogni tecnica di Sambo era studiata attentamente e finalizzata alle più svariate esigenze della difesa personale: per la Milizia, per la Polizia Segreta, per le Guardie di Confine, per la protezione di singole persone da immediato pericolo, per il personale di ospedali psichiatrici, per gli Ufficiali e per i soldati (con armi e senza) . Inoltre veniva valutato il contesto e l’ambiente in cui era necessario applicare una tecnica: luogo chiuso od aperto, con tanto o poco spazio, con la vicinanza di grossi oggetti come tavoli o piccoli oggetti ma pericolosi, oppure con armi non convenzionali di possibile utilizzo

La situazione politica e la vita dell’Unione Sovietica negli anni della rivoluzione socialista, resero più facile lo sviluppo di uno stile di combattimento avente connotati puramente russi, da qui la rapida diffusione di questa disciplina chiamata Sambo fuori dalle strutture militari.

Così il Governo Sovietico tolse il velo di segretezza che avvolgeva il Sambo per renderlo alla portata di tutta la popolazione civile ove si diffuse la versione sportiva inizialmente chiamata “Lotta – Sambo”.

Tra i fondatori, il più longevo fu A. Kharlampiev, infatti nell’immediato dopoguerra divenne Presidente della Sezione di Sambo dell’Unione Sovietica, vedendo il suo sport ottenere i primi successi in campo internazionale, per questo viene spesso ricordato come il padre spirituale del Sambo.

Il 16 novembre 1938 è considerata la data di nascita ufficiale del Sambo, quando fu riconosciuto come disciplina sportiva dal Comitato Superiore per la Cultura e lo Sport dell’URSS.

Nel 1972 vi fu il primo campionato europeo (Riga) e nel 1973 il primo campionato mondiale (Teheran).

Attualmente la pratica nel mondo è regolamentata dalla FIAS (Federazione Internazionale di Sambo) a cui aderiscono più di 90 federazioni nazionali.

Come ogni federazione internazionale, la FIAS segue le regole dettate dal CIO (Comitato Olimpico Internazionale), ed è membro ufficiale di SPORT ACCORD organizzazione internazionale, presso la quale sono accreditate le federazioni internazionali di tutti gli sports olimpici e non olimpici.

SPORT ACCORD  garantisce sulla serietà dell’attività svolta dalle singole federazioni mondiali, presso il quale l’unica federazione accreditata per il Sambo è la FIAS:  www.sambo-fias.org

La FIAS è l’unico organo internazionale deputato a regolamentare l’attività del Sambo nel mondo insieme alle federazioni continentali ad essa collegate.

Ogni anno si celebra un campionato mondiale per le classi d’età: Juniores (19-20 anni), seniores (adulti oltre i 20) e masters (per gli oltre 35 anni).

Ogni due anni si celebra un campionato mondiale per cadetti (16-18 anni) e per studenti (17-27 anni).

Stessa organizzazione vi è per i campionati continentali.

Esistono anche numerosi Tornei internazionali classificati come: tornei di categoria “A” con atleti provenienti da 3 continenti e da più di 12 nazioni; tornei di categoria “B” con atleti provenienti da 2 continenti e da meno di 12 nazioni; tornei di categoria “C” i rimanenti tornei che non hanno le predette caratteristiche ma che seguono il regolamento internazionale FIAS e sono inseriti nel calendario internazionale ufficiale.

Vi sono anche manifestazioni agonistiche per i minori di 16 anni.

 
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